Guest Writer for Victory: Dott. Francesco Giustino, Consulente di Direzione
“Un posto ci sarà, fatto di lava e sale …” cantava l’indimenticabile Pino Daniele nel suo brano “Sicily”.
Questo luogo esiste … Il Mediterraneo è pieno di posti incantevoli, ma pochi hanno la ricchezza naturalistica, artistica e culturale della Sicilia.
Plasmata dalla forza demiurgica della Natura, che qui si è veramente sbizzarrita creando un’Isola-Mondo: intemperanti vulcani sorvegliano coste di rocce scure o di sabbia finissima, vallate e coste marittime rigogliose di flora e fauna mediterranea si contrappongono a paesaggi lunari apparentemente privi di vita. Misteriose grotte e profondi canyon fluviali si snodano vicino a ampie e fertili distese di aranceti e vigneti. Il tutto circondato da un mare di rara bellezza.
Dopo la Natura, ad impreziosire ulteriormente l’Isola-Mondo ci hanno pensato in principio i numerosi popoli che l’hanno abitata (inizialmente siculi, elimi e sicani; poi greci, fenici, romani, vandali, bizantini, arabi, normanni, spagnoli), lasciando numerose testimonianze della loro permanenza. Successivamente, hanno provveduto gli stessi siciliani con le incomparabili realizzazioni del periodo barocco via via fino ad arrivare alle opere degli artisti contemporanei.
I siciliani sono particolarmente orgogliosi della propria terra e fieri della propria lingua. A chi giunge dal “continente” riservano mille premure ed attenzioni, ma occorre saper vincere il loro essere cordialmente sospettosi. Ritornano alla mente le parole del Gattopardo: “Vengono a insegnarci le buone creanze ma non ci riusciranno, perché noi siamo Dei […] i Siciliani non vorranno mai migliorare, per la semplice ragione che credono di essere perfetti; la loro vanità è più forte della loro miseria”. Ma questa è solo una parte della storia. Oggi il popolo siciliano è quanto mai vivace e produttivo, impegnato nel difficile compito di accettare la modernità, di governare il cambiamento cercando di restare sé stesso, di non dimenticare.
Tempo fa avevo un’idea molto vaga e ingarbugliata della Sicilia. La mia immaginazione partiva dalla fucina di Efesto nelle viscere dell’Etna e sorvolava il periglioso mare di Trinacria affrontato da Odisseo. Si specchiava sulle lucenti armature dei “pupi” – i valorosi Paladini di Carlo Magno in lotta contro i terribili Saraceni – per poi congelarsi davanti alla visione dell’impronta della mano della povera Barunissa di Carini. Riprendeva fiato montando su un variopinto carretto e si immergeva voluttuosa nella eccessiva dolcezza della cassata. Poi camminava lentamente nelle processioni di Sante e Santi prima martirizzati e poi osannati da folle in mistico delirio, fino a ritrovarsi prigioniera in una lesionata giara in compagnia di Zì Dima Licasi o nelle consunte reti di una barchetta beneauguratamente battezzata “Provvidenza” al largo di Aci Trezza … Di lì riusciva a fuggire solo per potersi impegnare in vane, ma amabili conversazioni di grandi cambiamenti prossimi venturi – peraltro funzionali a mantenere una rassicurante staticità – con gentiluomini nobili di nascita e di modi, all’interno di pomposi e splendidi palazzi barocchi. Dopo tutto questo strano girovagare, l’immaginazione tornava stancamente con i piedi per terra ricordandosi di una singolare teoria antropologica che discorreva di “uomini, di mezzi uomini, di ominicchi e di quaquaraquà“…
Invece ricordo bene il primo vero impatto con la Sicilia, quando dovetti affrontare il “trasito” (così i siciliani chiamano la presentazione ufficiale dell’uomo alla famiglia della futura moglie). Partii da Catania verso l’entroterra siracusano e attraversai un paesaggio ruvido e accogliente allo stesso tempo, fatto di terra umida e pietre roventi, incorniciato da selvaggi fichi d’india, ma addolcito dal profumo di zagara e dalla incessante musica delle cicale. Mi fermai, scesi dall’auto, chiusi gli occhi e lentamente mi resi conto che quel luogo era già parte di me. Poi proseguii, verso la mia futura famiglia siciliana.
L’Isola-Mondo offre innumerevoli attrattive, naturalistiche e culturali. Vorrei brevemente segnalarne alcune che hanno particolarmente affascinato la mia curiosità di forestiero e che raccontano di una Sicilia un po’ più peculiare rispetto alle classiche direttrici turistiche. Naturalmente, molti altri luoghi più o meno famosi meriterebbero di essere citati. Mi riprometto di farlo in futuro, e mi scuso con gli amici siciliani per la parzialità e l’eccessiva sinteticità di quanto qui riferito.
Savoca, piccolo borgo tipicamente siciliano con le sue viuzze spesso utilizzate come set di film famosi, tra cui “Il Padrino” di Francis Ford Coppola che qui nel 1970 ambientò varie scene, inclusa quella del bar Vitelli (rimasto pressoché identico da allora) in cui avviene l’incontro tra Michael Corleone/Al Pacino ed il padre di Apollonia, la ragazza siciliana di cui si è invaghito e che poi sposerà (ovviamente solo dopo aver anche lui ottemperato ad effettuare il “trasito” a casa di lei … ). Esperienza particolare, per alcuni un po’ forte, è la visita alla cripta del locale Convento dei Cappuccini, dove sono conservate le mummie elegantemente vestite di vari personaggi vissuti tra il 1776 ed il 1876. Alcuni studi hanno potuto quindi indagare sugli stili di vita e le patologie di quei tempi, formulando varie ipotesi sulle tecniche utilizzate dai frati nel processo di imbalsamazione. Questi personaggi ci raccontano in silenzio le loro storie, ma soprattutto ci invitano a riflettere sull’uso che facciamo del nostro bene più prezioso: il tempo.
Castelmola, paesino arroccato su un cocuzzolo di roccia, dove sulla terrazza del bar Turrisi sorseggiare il tipico vino alle mandorle contemplando in silenzio la splendida costa tra Taormina e l’Etna. Sempre nel messinese, la pietra rimane protagonista visitando l’Altopiano dell’Argimusco, che qualcuno ingenuamente chiama la “Stonehenge siciliana”, con i suoi enormi blocchi di roccia su cui il vento si è divertito a scolpire delle singolari sagome antropomorfe e zoomorfe.
Il Parco Fluviale dell’Alcantara e le sue Gole, le cui alte pareti sembrano creta scavata e plasmata dalle mani incandescenti della lava. In questo paesaggio di selvaggia bellezza, è possibile effettuare varie escursioni guidate oppure lasciarsi trasportare dalla corrente cimentandosi nel body rafting lungo il corso del fiume Alcantara.
L’Etna (detto anche il Mongibello o più semplicemente “a Muntagna”), dove è possibile provare la singolare esperienza di sciare sulle pendici di un vulcano costiero: ritrovarsi con il fuoco alle spalle, i piedi nella neve ed il mare davanti agli occhi … Meraviglioso! In estate ci si può invece dedicare al trekking o alle cavalcate tra i fitti boschi di castagni, querce, faggi, betulle e le nere distese di pietra lavica, per poi riposarsi nei rifugi in stile alpino o nei tipici edifici costruiti in pietra locale (tra cui l’incantevole Punto Base 13 a Case Bevacqua, un antico borgo costruito intorno ad un vecchio palmento ed immerso nei noccioleti).
Tra le innumerevoli meraviglie di Catania, da segnalare il Monastero dei Benedettini di San Nicolò l’Arena, uno dei più grandi d’Europa e Patrimonio UNESCO. Il Monastero, oggi sede del Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania, consente al visitatore un affascinante viaggio nel tempo dall’antichità ai nostri giorni: all’interno della sua meravigliosa struttura tardo barocca si celano gli splendidi chiostri, gli immensi sotterranei, i resti di una domus romana, il muro di lava che lambì il Monastero durante la disastrosa eruzione del 1669. Una particolarità: poiché molti dei monaci residenti appartenevano alle famiglie nobili, alcune celle erano – per così dire – di categoria “superior” ossia molto più ampie e confortevoli di quelle “standard”…
Nella Riserva Naturale di Cavagrande del Cassibile, dopo una lunga (e in alcuni tratti impegnativa) camminata, si giunge ad un altro magnifico esempio della potenza artistica della Natura. Qui le acque limpide e fredde del fiume Cassibile hanno creato lunghi canyon, piccole cascate e numerose piscine naturali dove è anche possibile immergersi per un bagno ristoratore. Infine, su alcuni impervi versanti del canyon sono presenti antichissime abitazioni scavate nella roccia e varie necropoli risalenti al X secolo a.C.
Siracusa, il teatro greco e la stupenda isola di Ortigia. Non esiste un pantone che possa riuscire a rappresentare fedelmente il colore del Duomo che si staglia contro il cielo … Oltre Siracusa, la costa orientale regala luoghi di genuino fascino: dall’oasi naturalistica di Vendicari, all’antica tonnara di Marzamemi fino ad arrivare a Portopalo, con la monolitica struttura della Fortezza sull’isola di Capo Passero che si contrappone alla singolare fisionomia liberty del Castello Tafuri. Per finire: l’Isola delle Correnti, l’estremo meridionale della Sicilia, dove un vecchio faro vigila sulle acque del Mar Ionio che, spesso malvolentieri, si diluiscono nel basso Mediterraneo.
Ragusa Ibla e la sua meravigliosa Piazza del Duomo dove risiede anche il Circolo di Conversazione, costruito nel 1850 dai nobili locali per poter conversare ed ingannare il tempo lontani dal popolo comune. Passando davanti alle sue eleganti porte, che a malapena svelano i lussuosi interni, si ha la sensazione che da un momento all’altro possa affacciarsi qualche nobile siciliano in abiti ottocenteschi. La stessa sensazione si prova visitando il Castello di Donnafugata (solo omonimo al luogo immaginario descritto nel Gattopardo) con i suoi raffinati saloni, ulteriormente abbelliti dall’esposizione di una collezione di pregevoli abiti d’epoca. L’ampio parco circostante contiene varie “distrazioni” costruite per intrattenere i distinti ospiti del Castello, tra cui il tempietto, la grotta artificiale ed un intricato labirinto eretto in pietra locale. Sempre nel ragusano, di particolare interesse per gli amanti del barocco siciliano è Scicli, altro Patrimonio UNESCO. Molti altri luoghi tipici della zona sono stati immortalati nelle vicende del celebre Commissario Montalbano: Modica, Ispica, Sampieri, Donnalucata, Punta Secca. Oggi qualche tour operator locale propone anche un “Montalbano Tour” …
Nell’entroterra di Agrigento, su di un promontorio quasi sospeso tra il cielo e la terra, il pastore-scultore-artista Lorenzo Reina ha realizzato il Teatro Andromeda, un “teatro delle stelle” interamente in pietra. La platea è infatti formata da 108 cubi di roccia che ricalcano l’esatta configurazione della costellazione di Andromeda. Questo magico luogo è arricchito da un Laboratorio d’Arte, da un Museo e da altre splendide sculture tra cui Imago della Parola e Icaro Morente. Il Teatro ed alcune delle opere sono disposti in modo da creare straordinari effetti di luce durante i solstizi d’estate e d’inverno. Questo luogo visionario e unico nel suo genere è visitabile tutto l’anno previa prenotazione, ma assistere ad uno dei suoi eventi artistici è un’esperienza davvero incomparabile.
Tindari, con le sue stratificazioni di epoche e popoli è un concentrato di storia antica del nostro Mediterraneo: qui hanno vissuto greci, cartaginesi, romani, bizantini, arabi. Ai pregevoli resti archeologici greco-romani (un teatro, il decumano, varie domus con pregevoli mosaici tra cui uno raffigurante il simbolo della Sicilia: la Trinacria) si uniscono vari edifici religiosi tra cui il Santuario che ospita la celebre e miracolosa Madonna Nera, giunta fin qui forse dall’Egitto in un’epoca imprecisata. Sotto la rupe che ospita la città si distende il Marinello, una distesa di sabbia e piccoli laghetti di cui le capricciose correnti marine si dilettano a modificarne di continuo la conformazione: un’opera d’arte naturale mai uguale a sé stessa.
Fiumara d’Arte, è un itinerario artistico che si sviluppa nella zona di Castel di Tusa, sulla costa tirrenica tra i Nebrodi e le Madonie. Nasce nel 1982 grazie alla sensibilità ed alla caparbietà del mecenate siciliano (ma lui preferisce definirsi un “uomo devoto alla bellezza”) Antonio Presti ed è oggi considerato uno dei più grandi musei a cielo aperto di arte contemporanea. È composto da varie opere d’arte monumentali realizzate da preminenti artisti e disposte secondo un percorso esperienziale che mira a congiungere l’arte della Natura e l’arte dell’Uomo: si sfiorano, si integrano, si valorizzano a vicenda. Oltre al suo interesse artistico e naturalistico, la storia di questo luogo è un esempio (purtroppo raro) della vittoria della bellezza, della cultura e dell’impegno sociale sull’ignoranza, la burocrazia, il colpevole immobilismo delle coscienze. Nel “percorso” di Fiumara d’Arte è inserito anche l’Art Hotel – Atelier sul Mare, un originale albergo-museo le dove la realizzazione di 20 stanze è stata affidata a altrettanti artisti di fama internazionale tra cui Ceroli, Nagasawa e Plessi: qui l’ospite può addormentarsi (e svegliarsi …) dentro un’opera d’arte.
Molti altri luoghi di interesse sono poi identificati anche con le loro pregiate produzioni enogastronomiche o di artigianato quali, ad esempio: il cioccolato di Modica, i pomodorini di Pachino, il vino di Avola, i pistacchi di Bronte, le arance di Lentini, le cassatelle di Agira, le mandorle della Val di Noto, lo zafferano di Valguarnera Caropepe, le lenticchie nere di Leonforte, i capperi di Pantelleria, il vino liquoroso di Marsala, le ceramiche di Caltagirone, i tappeti di Erice … Tra l’altro, alcune di queste località sono raggiunte dai Treni Storici del Gusto, una interessante iniziativa della Fondazione FS Italiane: a bordo delle carrozze Centoporte degli anni ‘30 si possono effettuare vari itinerari alla scoperta delle eccellenze Slow Food e delle tradizionali sagre locali godendosi il magnifico panorama durante il lento tragitto.
Parlando di itinerari nel gusto, è quindi doveroso un accenno alla cucina siciliana. Per me, perennemente a dieta, da questo punto di vista trasferirmi in Sicilia è stato un vero supplizio. Tanto per citarne qualcuno: la pasta alla norma, la pasta con le sarde, il cuscus alla trapanese, gli involtini di pesce spada, le sarde a beccafico, la caponata, il cudduruni, la cassata, per non parlare dei gelati e della prima colazione a base di granita e brioche “col tuppo”. La cucina siciliana ha saputo coniugare le influenze delle tradizioni culinarie dei numerosi popoli che l’hanno abitata con i molteplici ed eccellenti prodotti locali, creando un patrimonio enogastronomico di stupefacente qualità e varietà. Spesso tale ricchezza è sfociata in perenni diatribe tra i territori siciliani: una piuttosto accesa è quella tra Catania e Palermo sulla vera ricetta e persino sul nome dei celebri arancini o arancine. Per non offendere nessuno, all’interno dell’Aeroporto di Catania, il bistrot Antica Focacceria San Francesco propone in menù entrambe le varianti: “Arancino Catanese” e “Arancina Palermitana” …
Questo nostro breve viaggio dovrebbe concludersi (o iniziare) con Sua Maestà il Cannolo Siciliano: più che un dolce, è uno strumento per conquistare una breve, ma intensa esperienza estatica. Addentate la croccante cialda che lentamente svela il suo dolce e cremoso contenuto. Chiudete gli occhi, lasciate che il suo morbido ed intenso sapore riempia i sensi ed elevi lo spirito… Abbandonatevi … E siete già in Sicilia.
Francesco Giustino, consulente di direzione, lavora in Italia ed all’estero dedicandosi a varie funzioni aziendali (strategia, marketing, organizzazione, operations e project management) nei settori Leisure, Entertainment, Telecomunicazioni e Media. Tra i suoi precedenti incarichi: Senior Consultant in Booz-Allen & Hamilton, Director in Cinecittà World e Consigliere di Amministrazione delle aziende del Gruppo IEG – Italian Entertainment Group.
Napoletano di parziali origini milanesi, moglie siciliana di parziali origini bergamasche e una figlia nata a Roma. Attualmente vivono a Catania.
Corrado Iaccarino
Come il biplano di Bach, sei riuscito a volare e sorvolare sull’isola, atterrando di quando in quando facendo assaporare sensazioni e fragranze. Ti aspetto per ulteriori voli. Sulla Sicilia insulare ad esempio. O sulla occidentale. Come hai detto tu questo solo l’inizio parziale
admin
Vero, grazie ancora a Francesco per il suo cliccatissimo articolo che ci ha trasportato in Sicilia attraverso i suoi occhi, le sue parole e la sua esperienza!