Il Verde terapeutico

La Natura, in tutte le sue sfaccettature, regala benessere ed equilibrio alla nostra mente ed al nostro corpo; basta una passeggiata nel verde o in riva al mare per alleviare piccole o grandi ferite derivanti semplicemente dallo stress della vita quotidiana o piuttosto conseguenti a patologie più serie. Godere dell’ambiente naturale è già di per sé un deciso toccasana per l’uomo; esistono poi veri e propri spazi verdi appositamente progettati e finalizzati alla cura di pazienti con problematiche accertate. Si tratta dei Giardini Terapeutici, pensati e costruiti per migliorare le condizioni di vita e di salute dell’uomo e i cui benefici sono supportati da studi scientifici soprattutto a partire dagli anni ’80. Sono spazi esterni – a volte anche un’area verde interna – caratterizzati da organismi vegetali e appositamente realizzati con il fine di migliorare il benessere delle persone che ne fruiscono in modo passivo (osservando, passeggiando nel giardino) o in modo attivo (interagendo con esso attraverso alcune attività come giardinaggio, cura dell’orto o delle piante…). Essi si trovano in ospedali, strutture socio-assistenziali, ma anche in aree urbane, e nascono attraverso la collaborazione di professionisti specializzati. Architetti, paesaggisti, medici, botanici, agronomi, sociologi che, nella progettazione, seguono determinati criteri: sicurezza e privacy, accessibilità, distrazioni positive, comfort fisico ed emozionale, corretta esposizione al sole, pavimenti antitrauma, irrigazione costante, presenza di animali, giochi d’acqua, attrezzati per poter assicurare attività e percorsi didattici.

Benefici e cenni storici

Tra gli effetti che un giardino terapeutico può esercitare sul proprio fruitore, migliorandone la qualità della vita, ci sono:

  • Being away, ossia distrazione e distanza dal problema;
  • Fascination, ossia l’incanto che suscita un paesaggio, legato alla bellezza e alla seduzione che scuotono la mente;
  • Extent, ossia la spazialità e la connessione con l’ambiente naturale;
  • Compatibility, ossia l’attività che ci consente di abbandonare le difese.

Gli specialisti si preoccupano di selezionare piante secondo i colori, le forme, le dimensioni e le loro caratteristiche benefiche specifiche, orientandone le funzionalità affinché possano essere la giusta soluzione per i problemi dei pazienti. Per esempio il rosmarino stimola i ricordi; l’iris infonde ottimismo e positività; le graminacee ornamentali e i bamboo hanno foglie che richiamano l’attenzione attraverso il rumore provocato dal passaggio del vento; pioppi, salici e betulle producono suoni magnetici che distraggono l’utente e riducono lo stress.

Gli Healing Gardens sono dunque strutturati per avere delle funzionalità specifiche: favorire la socialità, riscoprire le proprie origini, ritrovare la stima in sé stessi fino alla preghiera ed alla meditazione; addirittura negli Stati Uniti sono stati costruiti dei giardini per aiutare il recupero psicologico dei soldati colpiti da disturbi post traumatici da stress, problemi psicologici o lesioni.

I Giardini Terapeutici nascono come supporto alla medicina per aiutare e velocizzare la guarigione dei pazienti; in alcuni casi si è potuto ridurre il 30% della somministrazione di ansiolitici o il favorimento del reinserimento nel mondo del lavoro di soggetti con disturbi psichiatrici.
Del resto fin dall’antichità il contatto con la natura si è rivelata una vera e propria forma di terapia per il corpo e per l’anima. Aristotele sentenziava “il medico cura, la natura guarisce”; i giardini hanno avuto sempre un ruolo fondamentale nella vita e nella cultura dei popoli, dai bellissimi e tecnologici giardini babilonesi utilizzati per la coltivazione di piante mediche e magiche o utilizzati per il riposo e la meditazione, al giardino dei greci in cui si coltivavano piante legate al culto degli dei o utilizzati dai filosofi per nutrire il proprio intelletto; fino ai romani che volevano addomesticare la terra secondo i propri gusti e le proprie esigenze.

Studi scientifici hanno dimostrato che i Giardini Terapeutici sono in grado di ridurre, sempre in combinazione con le terapie mediche e scientifiche, patologie come la sindrome di Down (si favorisce la socializzazione attraverso il giardinaggio), l’Autismo (si progettano nicchie di verde per far sentire il paziente al sicuro), l’Alzheimer (si scelgono piante legate al paziente in età giovanile per favorirne il ricordo, costruendo percorsi circolari che non costringano i pazienti ad effettuare delle scelte).
Gli Healing Garden sono una realtà in forte espansione, particolarmente sviluppati in paesi come l’Australia, l’Inghilterra, il Canada, l’America e i Paesi del Nord che hanno fortemente in considerazione il potere curativo di queste aree verdi. In Italia sono una realtà in aumento con una crescente progressione nei luoghi di cura e nel verde urbano. Negli Stati Uniti, secondo l’American Society of Landscape Architects sono parte integrante della costruzione di più dell’80% dei nuovi ospedali.

Fondamenti scientifici

Studi scientifici hanno dimostrato che i Giardini Terapeutici hanno moltissimi benefici:

  • abbattono gli stati di ansia e stati depressivi;
  • contribuiscono al miglioramento dei deficit cognitivi;
  • diminuiscono lo stress;
  • rafforzano le difese immunitarie;
  • conferiscono energia.
  • supportano la degenza;
  • diminuiscono il disagio di persone che si trovano in situazioni di svantaggio sociale.

La nota rivista “ The Lancet – Neurology” ha pubblicato un articolo di Adrian Burton – biologo e ricercatore inglese – “Garden that take care of us” in cui si sottolinea per esempio il supporto terapeutico del verde mirato alla cura dei pazienti affetti da Alzheimer: gli spazi esterni contribuiscono a ridurre e contenere le fonti di stress, a compensare la difficoltà di orientamento spazio-temporale, a rallentare il declino delle capacità cognitive e funzionali e a stimolare la memoria remota dei pazienti; attraverso attività nella natura appositamente ripensata e organizzata in spazi sicuri con percorsi ricchi di punti di riferimento che li fanno sentire al sicuro e protetti. PER CONTINUARE LA LETTURA DELL’ARTICOLO CLICCA QUI

 

 

Dott.ssa Mariachiara Ruggiero
Sociologist & Victory Mental Performance Coach
Victory Mental Performance Coaching – The art of enhancing the mind and turning doubts and anxieties that hinder performance into strengths and motivators.