A tu per tu con Manfredi Gelmetti: attore, ballerino di flamenco, regista, fitness trainer
Sei attore, ballerino, regista…Hai lavorato nei migliori teatri del mondo, per la Rai, Netflix, Mediaset, con registi del calibro di Paolo Sorrentino; eppure hai mantenuto l’umiltà che ti ha spinto a regalare lezioni in diretta su Facebook in questo periodo in cui siamo stati costretti a casa, dando la possibilità a tutti di allenarsi e di restare, come dici tu, “uniti in movimento”. Quanto è importante mantenere il nostro corpo in forma?
Mantenere il proprio corpo in forma e’ la chiave efficace per ottenere nel tempo un miglioramento della qualità della vita, oltre ad una gratificante visione di se stessi.
La poliedricità delle tue esperienze mi spinge a pensare che tu abbia avuto delle forti motivazioni; quali sono state e quali sono tutt’oggi? Cosa ti ha spinto ad inseguire i tuoi sogni?
Sento di avere tante cose da dire, ho sempre avuto una creativita’ fervida, tanta passione e tenacia. Sia nella recitazione, nella danza e nel fitness il mio istinto ha giocato un ruolo fondamentale. La preparazione, lo studio e la visione dei tutto hanno viaggiato di pari passo. La motivazione e’ nata da una necessita’ di realizzarmi, di dare un senso alla mia esistenza.
Quanto le tue esperienze hanno forgiato la tua personalità, il modo di affrontare le cose, di rapportarti alle persone?
Le esperienze sono le nostre maestre, possiamo attingere sempre, anche quando le cose non vanno come vorremmo. Io sono sempre stato attirato dalla vita, per me ogni esperienza e’ stata preziosa: dal partire come volontario per Nocera Umbra appena ventenne dopo il terremoto, fino a raggiungere il Sud Est della Cina , dove la danza mi ha portato.
Cosa rappresenta per te la danza? Cosa ti ha dato e perché la consiglieresti?
La danza e’ parte di quel mio tutto cui accennavo prima. Mi ha regalato le ali per volare dall’Italia alla Spagna, dall’Inghilterra alla Cina, passando per New York. Danzare in tanti Paesi era la mia visione, un bozzolo che e’ diventato farfalla. La danza va provata perche’ e’ uno strumento magnifico non solo per esprimere i propri sentimenti ma per comprenderli. A volte con la danza si capiscono tante cose di se stessi, si esplorano finestre dell’anima mai aperte, entriamo in contatto con il nostro inconscio. E poi se la danza accompagna l’Uomo fin dall’epoca preistorica, vuol dire che ballare ha una funzione anche evolutiva.
La danza, forse più di altri sport, è mediazione tra corpo e mente. Sicuramente bisogna allenare entrambi per riuscire in questa disciplina. Tu sei arrivato ai massimi livelli, come ci sei riuscito?
In questa disciplina (che io considero un’arte) non esiste il massimo livello, esiste un modo di approccio, un metodo all’apprendimento, tanto studio, tanta preparazione, e poi c’e’ la resa di tutto quando arriva l’esibizione; ma poi si ricomincia, si ritorna in sala. E’ come coltivare un campo, preparare la terra, seminare, aspettare la stagione giusta e raccogliere i frutti per poi ricominciare dalla terra. Per la danza e’ lo stesso.
Quanto è importante per il nostro corpo seguire un’alimentazione corretta ed equilibrata?
Un’alimentazione corretta ed equilibrata supporta l’allenamento. Senza la giusta alimentazione l’allenamento risulterà faticoso e poco efficace.
Quali sono i tempi corretti di allenamento quotidiani e settimanali per mantenere o incrementare la nostra forma fisica?
Su questa domanda si apre un mondo. Io suggerisco sempre di dare al corpo i tempi gusti di recupero, quindi propongo allenamenti variegati e soprattutto sconsiglio di allenarsi ogni giorno, suggerisco un allenamento a giorni alterni e mirato. Consiglio sempre di partire dall’allenamento che ci piace e magari accorparlo ad un allenamento piu’ lontano dal proprio gradimento, ma necessario o utile. Il mio allenamento ideale e’ 4 volte a settimana. Per mantenere la forma fisica e’ necessario raggiungerla. L’allenamento da solo non fa miracoli. Sono certo che si debba lavorare in team (istruttore e nutrizionista). Intanto e’importante capire perche’ si vuole iniziare un percorso, la motivazione e’ tutto. Una volta definita la motivazione si parte con gli obiettivi (perdere peso, tonificare, mettere massa, ridurre lo stress, migliorare la flessibilita’, per gli atleti migliorare le prestazioni) e si struttura l’allenamento.
Hai un carattere delizioso, supporti durante la lezione, esorti sempre ad avere “pensieri positivi”, fai training anche per la mente oltre che per il corpo. Quanto l’aspetto psichico è legato ad una buon cura del nostro fisico?
La psiche e’ determinante e fondamentale. C’e’ sempre una causa scatenante che ci porta a voler cambiare il nostro aspetto, a migliorarlo, a sentirci meglio con noi stessi e con il nostro corpo. Quasi mai ci si avvicina per caso al fitness.
Quanti e quali sacrifici hai dovuto fare per raggiungere i tuoi successi? C’è qualcosa che cambieresti o rifaresti esattamente tutto?
Le difficolta’ economiche, la lontananza da casa e dalla famiglia per tanti anni, sembrano tutti luoghi comuni eppure e’ proprio cosi’ che e’ andata. Il futuro me lo sono andato a cercare altrove ed e’ stata molto dura. A Londra, prima di entrare nel cast di Carmen e La Traviata ho passato un anno a lavorare tra bar e ristoranti… poi un giorno Rosie, una delle manager della catena di ristoranti dove stavo lavorando, ha saputo delle mie velleita’ artistiche e mi ha proposto di fare una serata con spettacolo dal vivo. Da quella sera anche altri manager della stessa catena mi hanno fatto esibire, poi dopo poco e’ arrivato il provino alla Royal Opera House che e’ stata la mia seconda casa londinese dal 2009 al 2015. Rifarei tutto.
La tenacia, la costanza, la disciplina, sono valori importantissimi e necessari nel tuo lavoro. Quanto è stato importante per te perseguirli per continuare e crederci e per essere ripagato poi dai risultati e dai tuoi successi?
Se non ci avessi creduto probabilmente non mi sarei mai neanche trasferito a Londra. Sono un osso duro , con emotivita’ complicata, ma duro. Ho avuto la fortuna di crederci come non ho mai creduto ad altro in vita mia. Me lo ricordo ogni giorno, anche quando vacillo. La mia fortuna e’ avere anche una sorella del cuore accanto, Claudia.
E’ giusto secondo te ogni tanto rompere le regole per poi riprendere il cammino con più spinta e motivazione?
Le regole vanno seguite e rispettate pero’ io credo che in quelle regole ci dobbiamo riconoscere. Quando ci sentiamo troppo stretti e’ giusto romperle e cambiare direzione.
Qual’è l’episodio, il palco o l’ esperienza professionale che ti ha segnato di più per emotività e soddisfazione?
Mi trovavo a Londra e nel 2014 ho ricevuto la convocazione dal regista e coreografo di “Carmen” che stavamo replicando alla Royal Opera House. Era nata una collaborazione con la giovanissima Opera House di Guangzhow nel Sud Est della Cina e sono stato scelto come aiuto coreografo oltre che unico ballerino del cast londinese per preparare il corpo di ballo cinese alla messa in scena dell’Opera. Cosi volai a Pechino, poi a Taiwen per le selezioni del corpo di ballo, e con i prescelti arrivammo a Guangzhow dove rimasi 2 mesi. Da allora non mi ha piu’ spaventato niente sul lavoro perche’ davvero tutto e’ possibile con la consapevolezza che i sogni sono fatti per essere realizzati.
Quando e perché hai deciso che saresti diventato un ballerino? E a quali ostacoli hai dovuto far fronte per perseguire i tuoi obiettivi e arrivare dove volevi?
Il flamenco e’ arrivato quando avevo 24 anni, recitavo da diversi anni e desideravo approfondire anche la danza; cosi provai dei corsi di vari stili: il Flamenco mi ha rapito a tal punto che nel 2004 mi sono trasferito a Siviglia per un lungo periodo. La mia famiglia e’ rimasta piuttosto spiazzata da questo mio trasferimento, eppure io sapevo che la mia vita sarebbe cambiata da quel momento. Cosi’ e’stato. Non ho mai piu’ lasciato il Flamenco ed e’ diventato una parte importante della mia professione. Da qualche anno mi aggiorno all’ Amor de Dios di Madrid, una citta’ che amo molto.
Hai fortissima empatia con le persone che ti seguono e che ti amano; la tua professionalità e la tua serietà si coniugano perfettamente con la tua semplicità e generosità. Quanto conta per te l’interazione personale, come persona e come professionista?
In tutto quello che faccio io ho bisogno di guardare in faccia gli altri, di incontrare gli sguardi, nel mio lavoro l’empatia e’ fondamentale, di qualunque pubblico si tratti. L’ allenamento in questo caso e’ un atto specifico fatto di fiducia reciproca. I clienti devono lasciarsi guidare ed il trainer deve donare la giusta dose di sicurezza. Non amo i divi in sala, quelli che arrivano e curano solo la prima fila, gli adepti non mi convincono, le dipendenze neanche. Noi regaliamo un servizio prezioso, lavoriamo per il benessere dei nostri clienti, l’appagamento personale e’ una conseguenza, un bravo trainer sposta il punto di prospettiva da se stesso al cliente.
Il tuo lavoro è molto impegnativo, hai viaggiato per il mondo, a cosa hai dovuto rinunciare? Hai potuto contare su di un sostegno affettivo o non ce ne è stato lo spazio?
Credo che i sacrifici per raggiungere i propri obiettivi facciano parte del percorso. Il mio mi ha portato lontano da casa per tanto tempo, ma le mie radici me le sono portate ovunque, non mi hanno mai abbandonato. Non sono mancati i momenti di solitudine ma i miei desideri dalla solitudine hanno spiccato il volo.
Hai appena dato il via ad un nuovo progetto sul web, “Io resto a casa e mi alleno” – gia seguitissimo – me ne vuoi parlare?
Ho sempre cercato di imparare dalle difficolta. L’emergenza Coronavirus ha letteralmente piegato il Mondo. Al di la’ di questo senso di impotenza, per me ci doveva essere comunque una via d’uscita. Da un giorno all’altro hanno chiuso palestre, scuole di danza, teatri. Tutti gli spettacoli che avevo in programma sono stati annullati e rimandati a data da destinarsi. Poco dopo l’inizio del lockdown ho pensato che restare a casa non avrebbe potuto fermare i miei allenamenti. Cosi’ ho creato un gruppo facebook che ho chiamato “Io resto a casa e mi alleno” ed e’ arrivato ad avere oltre 2200 membri. Con il passare dei giorni gli iscritti sono aumentati, e’ nata una rete che ha sentito la necessita’ di rispondere all’Emergenza in modo positivo e trasformare la difficolta’ in un’opportunita’. La mia opportunita’ si chiama IO RESTO A CASA E MI ALLENO. Questa e’ la filosofia del gruppo: UNITI IN MOVIMENTO.
Io adoro il ballo, in tutte le sue forme, e non faccio che predicare quanto sia liberatorio e benefico a livello fisico e mentale, perché riduce ansia e stress e aumenta l’autostima e la consapevolezza di sè. Quali sono secondo te i suoi principali aspetti positivi e se valgono per tutti i tipi di ballo
Non molto tempo fa ho letto il libro “FATE DANZARE IL CERVELLO” di Lucy Vincent e racchiude quello che penso sulla Danza. Che sia vissuta come arte o come sport non cambia molto la sua funzione vitale per la mente. Danzare ci rende liberi, aiuta a tessere legami socialmente sani e regala al corpo sensazioni di profondo benessere. Inoltre danzare stimola le ghiandole endocrine permettendo ai nostri ormoni di danzare attraverso il sangue. Scegliere una danza piuttosto che un’altra rientra poi in un gusto ed un’ emotivita’ personale. C’e’ una danza per ogni stato d’animo.
Sei comunicativo, hai talento da vendere, hai una personalità incredibile – professionale e umana allo stesso tempo – hai successo, sei amato…. ti senti arrivato o hai ancora voglia di nuove sfide? Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Mi ritorna indietro quello che mando, la famosa legge dell’attrazione non e’ un luogo comune. Se ci fai caso i soci che seguono i corsi di un determinato trainer ne sono lo specchio. Nel mio caso e’ lo stesso. Le persone che seguono i miei corsi sono in genere solari, positive, amano la musica, si caricano quando mi carico e spesso quando sono io quello scarico prendo dalla loro energia. I miei corsi sono pieni di donne che muovono le forme, ballano, sudano. Questa liberta’ in sala, come nella vita, e’ una bella conquista che per quanto mi riguarda va rinnovata ogni giorno, niente e’ scontato; con loro io mi sento sempre stimolato a studiare, proporre corsi nuovi, playlist variegate e mantenere uno standard alto. Per la recitazione e la danza e’ lo stesso. Ho avuto la fortuna di incontrare registi importanti da Paolo Sorrentino a Pupi Avati, studiare con acting coach e danzatori di fama internazionale, recitare con tanti bravi attori, ma guardo sempre avanti nel tentativo di migliorarmi.Tra i miei prossimi progetti c’e’ una bellissima collaborazione con L’Ambasciata di Spagna per il Flamenco, con due registi per il Teatro, un progetto in Spagna, ed un programma di fitness in embrione brevettato da me, senza mettere da parte i soci, gli allievi che seguono tutti i miei corsi.
Hai girato il mondo, vivi tra Roma e Londra, dove ti senti veramente a casa?
Casa e’ dove il cuore mette radici. Le mie fondamenta sono a Roma (Odi et Amo), la mia seconda casa e’ Londra, ed i luoghi del cuore tra Madrid e Siviglia passando dai mulini della Mancha alle bianche case dell’Andalusia.
Riesci ad appassionare le persone alla tua arte; la passione è imprescindibile in tutto ciò che facciamo. Quanto è importante per te?
Senza passioni che danno lo slancio verso la vita come si potrebbe vivere? La passione mi fa sentire vivo, presente, mette in moto la vita stessa.
Tra le discipline del tuo lavoro, qua’è quella che ti fa sentire più realizzato e ti dà maggiori soddisfazioni?
Tra recitazione, danza e fitness, queste ultime due al momento mi stanno regalando tante soddisfazioni. Il progetto con L’Ambasciata di Spagna e’ nato dopo la partecipazione di alcuni delegati culturali al mio ultimo spettacolo “Flamenco de coplas amor y otras cosas”; e la nascita di “Io resto a casa e mi alleno ” durante l’emergenza Coronavirus e’ una prova ulteriore che, alla fine, la vita vince sempre e va oltre la morte.
Dott.ssa Mariachiara Ruggiero
Sociologist & Victory Mental Performance Coach
Victory Mental Performance Coaching – The art of enhancing the mind and turning doubts and anxieties that hinder performance into strengths and motivators.
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