Tramite i sensi interagiamo con noi stessi, con gli altri e con il mondo esterno. Ascoltare, vedere, toccare, annusare, assaporare… sono tutte funzioni vitali per percepire gli stimoli, la maggior parte dei quali ci è stata negata dal distanziamento sociale dovuto al lockdown. Tuttavia, per noi il contatto fisico è una necessità primaria: l’astinenza da tocco altrui ha un nome scientifico preciso – Skin hunger (letteralmente “fame di pelle”) – nonché importanti ricadute sull’umore, dallo stress all’insonnia, fino alla depressione.
I “cinque sensi” tradizionali non corrispondono necessariamente alle funzioni sensoriali a cui diamo più importanza. Sorprendentemente l’equilibrio è ritenuto il terzo senso più importante, prima quindi di sensi più “tradizionali” come il tatto, il gusto e l’olfatto, che hanno ottenuto rispettivamente il quarto, quinto e sesto posto in classifica, seguiti dal senso del dolore (al settimo posto) e da quello della temperatura (all’ottavo), come rilevato da un sondaggio di Jama Ophthalmology. Secondo i partecipanti, al primo posto della classifica dei sensi più importanti c’è la vista, senso di cui abbiamo “abusato” in questa lunga quarantena di isolamento condiviso solo ed esclusivamente attraverso videochiamate e numerose ore davanti allo schermo.
Anche se la tecnologia ci aiuta a supplire alla mancanza di comunicazione sensoriale, non potrà mai sostituirla. Questa esigenza, così peculiarmente umana e propria di ogni animale sociale, è destinata a rimanere a lungo sacrificata nelle prossime fasi di contenimento dell’epidemia.
Da un periodo in cui siamo limitati nella nostra libertà, deriva anche una limitazione dell’utilizzo dei nostri principali organi di senso: proviamo perciò a prendercene cura considerandoli anche sotto il loro aspetto psicologico, oltre che quello fisiologico.
Vista
Lo sguardo ha un ruolo determinante nella comunicazione interpersonale e crea la nostra “visione” del mondo. Gli occhi non mentono, sono la finestra dell’anima: vedono, raccontano, sorridono, piangono, seducono, ma mostrano altrettanto sulla salute e la quantità di informazioni che possono rivelare è impressionante. Molte patologie causano sintomi in tutto il corpo – sulla pelle, nella bocca, alcune addirittura sulle unghie – ma l’occhio è un posto che rivela una percentuale particolarmente alta di indicazioni sulla salute. Gli occhi e la vista come tutti gli altri organi traggono beneficio anche dagli alimenti e dalle vitamine in essi contenute.
Vitamine del gruppo B e in particolare la Tiamina (B1), la Riboflavina (B2), oltre alla B6, la B12 e l’acido folico, proteggono gli occhi dalle malattie degenerative e allenano i muscoli oculari. Le troviamo nelle verdure a foglia verde, carne, cereali, uova.
Vitamina C, in quanto potente antiossidante e scudo per il sistema immunitario, può contrastare la progressiva perdita della vista, evitando “l’indurimento” dell’occhio. Protegge tra l’altro da infezioni e ulcere corneali. Peperoni, agrumi, pomodori, kiwi, ne sono ricchi.
Anche le vitamine A, E, D, sostengono la buona salute degli occhi, così come Omega 3 e zinco che aiutano in caso di stanchezza o secchezza. Il tocoferolo (vitamina E), in particolare, ha portato risultati positivi anche nel rafforzamento dei muscoli oculari e nella prevenzione della vista annebbiata. Si trova in alimenti come cereali, mandorle, olio di mais, olio di germe di grano, nocciole.
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Dott.ssa Mariachiara Ruggiero
Sociologist & Victory Mental Performance Coach
Victory Mental Performance Coaching – The art of enhancing the mind and turning doubts and anxieties that hinder performance into strengths and motivators.